Orient "Orilex"; disamina del design Submariner che trainò l'orologeria svizzera

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    Inutile negare che tale è stata, ed è, la potenza commerciale di Rolex che di fatto ha trascinato una fetta consistente di case orologiere grazie ai suoi design. Chiaramente il Submariner, il modello più famoso della casa di Ginevra è stato punto fermo per la creazione di orologi che permisero alle case di fatto di non produrre e rischiare design innovativi con relativi pericoli di scarso apprezzamento da parte del pubblico. Un homage, come li chiamiamo adesso, del Submariner garantiva alle aziende di trarre profitti quasi a zero rischi in un momento storico dove le case non badavano di fare scelte rischiose in grado di intaccare il loro prestigio (anche se l'utente medio dell'epoca era sicuramente meno fragile e certi ragionamenti mentali non se li faceva) ma pensavano esclusivamente a generare risorse in momenti complicati per un certo tipo di orologeria. Ma questo mie affermazioni hanno riscontri ufficiali? Assolutamente si grazie al sito di Tag Heuer che ci dà una ricostruzione ufficiale del periodo e della nascita di una serie tra le più famose della casa:
    CITAZIONE
    La Serie 1000 Heuer di orologi da immersione arriva in un momento cruciale per Heuer. Alla fine degli anni '70 cessa la produzione della maggioranza dei cronografi meccanici più amati del marchio, animati dal movimento Calibro 12, mentre incalza la crisi del quarzo. Tuttavia, Heuer rimane dominante nel settore dei cronometri e della misurazione del tempo, particolarmente con nuovi modelli di cronometri elettronici, e le vendite di questi segnatempo consentono all'azienda di affrontare le difficili sfide degli anni '70. Tuttavia, con le vendite dei cronografi in declino, Heuer necessita di una nuova linea di orologi per poter sopravvivere alle difficili condizioni economiche del settore.

    Jack Heuer racconta in che modo l'azienda, rinomata per i suoi cronografi usati negli sport automobilistici negli anni '60 e '70, è arrivata ad offrire un catalogo completo di orologi e cronografi da immersione:

    “ISPO è la fiera internazionale per eccellenza dedicata alla moda e agli articoli sportivi in Europa. Per alcuni anni Heuer ha avuto uno stand alla fiera di Monaco di Baviera, durante la quale spesso ci siamo trovati accanto ad aziende di prodotti per apneisti. Erano soprattutto ditte americane e mentre parlavamo con i loro rappresentanti durante la fiera del 1979, mi dissero delle difficoltà che avevano ad acquistare orologi di marchi privati per gli sport subacquei. Avevano avuto alcune esperienze negative con orologi acquistati da un distributore a New York: nel giro di pochissimo tempo, l'acqua entrava negli orologi, così dovevano confrontarsi con molti clienti adirati.

    Questi racconti mi spinsero a provare ad entrare in questo mercato con una linea di orologi da immersione robusti, stile Rolex, con movimenti al quarzo, per evitare di usare eccessivamente la corona di carica, come accade inevitabilmente nel caso dei movimenti meccanici. Con nostra grande sorpresa, i nostri orologi da immersione ebbero molto successo sul mercato. Allora non potevamo immaginare che questo modello, che chiamavamo Serie 1000, sarebbe stato proprio l'orologio che avrebbe aiutato l'azienda a recuperare e a tornare in gioco dopo l'acquisizione da parte di Piaget nel 1982.

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    Queste parole fondamentali da parte nientepopodimeno del fondatore della Heuer, non solo confermano la mia tesi, ma affermano anche l'esistenza dei cronografi al quarzo della casa colpiti dal negazionismo generalista dei gruppi FB e avvalorano la superiorità tecnica del quarzo nell'orologio subacqueo.

    Dopo questa breve parentesi che mette in luce il negazionismo che guarda caso colpisce sempre il quarzo, probabilmente troveremo anche persone che negheranno anche che altre case blasonate insieme a Heuer/Tag Heuer abbiano realizzato orologi del genere dopo anni di propaganda commerciale di esclusività del marchio. Vi presento un dei punti massimi della categoria degli orologi ispirati (per dire) al Submariner, lo Zenith Rainbow con referenza 02.0210.462;

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    Oppure la versione della sua controllata Mondia:


    Va detto che in quegli anni tra Rolex e Zenith c'era in ballo un discorso commerciale molto importante dove Zenith forniva decine di migliaia di movimenti alla casa di Ginevra per il suo Daytona. Ciò per cui non è una ipotesi peregrina pensare che questa cessione di design fosse concordata e accettata.

    Ma gli esempi da citare sono decine e decine, soprattutto di case che da lì a poco avrebbero trovato difficoltà se non fossero state incorporate in grandi gruppi. Abbiamo l'esempio di Hamilton e Bulova:



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    Ma anche tanti altri marchi di una certa rilevanza come:
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    E per finire chi proponeva orologi chiaramente ispirati al Submariner ma con dettagli in grado di distanziare il prodotto più o meno marcatamente a seconda del grado di personalizzazione:

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    Faccio notare che mi sono soffermato fino agli anni '90, sarei potuto andare anche leggermente più avanti ma credo che l'importante fosse far capire come il concetto di copia/ispirato negli ultimi 10-15 anni si sia evoluto in quello che noi chiamiamo Homage, tanto da creare marchi specializzati in questo settore.

    Oggi le aziende di una certa rilevanza tendono a evitare di cadere nel "tranello" degli orologi ispirati prediligendo propri design, va detto anche che la "pigrizia" stilistica di quegli anni è stata sostituita dalle riedizioni dei modelli del proprio passato. Tendenzialmente il risultato della poca spesa (di ricerca del design) e tanta resa è stato semplicemente tramutato passando dal fascino del grande pubblico verso il Submariner a quello della propria eredità (il cosiddetto heritage) che non intacca l'immagine del brand dall'onta della "copia".

    Invero, nella sostanza commerciale poco è cambiato se non per il metodo di vendita, oggi come prima un "ispirato" dall'alta qualità costruttiva può essere comprato in orologeria a prezzi che superano le migliaia di euro come allora il milione di lire, ma anche acquistato online dalle sopracitate aziende svizzere e non solo che hanno creato il proprio business su questo mercato che le menti più acute di questo settore definiscono "vorrei ma non posso". Dal versante opposto della fascia economica, il livello medio appunto della fascia economica è notevolmente aumentato se non addirittura nato visto che un tempo questa fascia era coperta dagli orologi usa e allaga del Baffo :D, per essere sostituiti dall'orologeria cinese ormai leader di questo mercato dominato dalle vendite online, ricordo nitidamente il caso Parnis che esplose in altri lidi in un momento dove si faceva fatica ad accettare questa nuova realtà. In parallelo o addirittura in anticipo, uno dei grandi best seller della copia di qualità e ultraeconomica era e rimane l'Invicta 8926 e affini che più o meno abbiamo maneggiato quasi tutti.

    Adesso parliamo sempre del fenomeno però dall'altra parte del globo dell'orologeria, il Giappone. Sappiamo e ne abbiamo parlato spesso che l'orologeria giapponese nasce dalla derivazione di quella svizzera e americana, sappiamo che ben prima che la gente amasse etichettare qualsiasi cosa con una definizione, che di orologi e strumenti per la misurazione del tempo 1:1 da oggetti occidentali ci sono stati, ma noi passeremo direttamente dal dopoguerra dove possiamo parlare di orologeria giapponese contemporanea (mi aggiungo a quelli che amano etichettare qualsiasi cosa).

    Che l'industria giapponese del dopoguerra spazzata dal conflitto basò la sua ripresa attraverso un'attenta osservazione di quella occidentale è cosa nota, come noto è che accade lo stesso per quella orologiera, per chi legge il forum saprà che la maturità del design dell'orologeria giapponese non fu immediata ma ci furono passaggi come quello dell'Ing. Tanaka che permisero di affrontare questo aspetto in maniera concreta con la grammatica del design, ma tendenzialmente i designer giapponesi consci delle proprie abilità fin dall'inizio anche su design di derivazione riuscirono ad imprimere una identità squisitamente nipponica.

    Tornando all'orologeria subacquea, se Seiko anche in quei design di derivazione mise la firma anche facendoli addirittura evolvere in nuovi, Citizen fin dall'inizio guardò il mondo svizzero con molta attenzione. L'Auto Dater Para120Water del 1962 aveva una grafica dell'inserto presa "in prestito" sempre dal nostro Submariner:

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    Saltando il Citizen Skin Diver omologo del 62MAS (due derivati elvetici dallo stile giapponese), i successivi e veri professionali della casa guardarono con molta attenzione il punto di riferimento del mercato globale:

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    Prima di vedere qualcosa di concreto per il Cittadino bisognerà aspettare l'avvento dei professionali al quarzo. Orient rappresentò un terzo incomodo nell'orologeria subacquea, senza dimenticare la storica Ricoh con i suoi design derivati dallo stesso mercato interno. Orient fin dall'inizio propose buoni design sempre nello spirito di derivazione stilistica e in questo caso anche tecnica visto che la portò addirittura nel 1969 ad adottare una cassa svizzera per il King Diver 1000m, Per il suo primo esempio di orologio WP del 1964 una bella cassa è accompagnata dagli altri dettagli che richiamano le Alpi Svizzere, qui sotto l'Orient Calendar Auto Diver:

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    Quindi abbiamo visto come in Giappone il Submariner fu una base di partenza molto importante per il settore per poi evolversi in una maturità stilistica netta e distaccata, cosa che il groviglio dei marchi elvetici spesso non fu in grado di fare o proprio senza la volontà di farlo.

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    Ma adesso arriviamo all'eccezione. Faccio anche fatica a identificare bene il marchio Orient di quel periodo, diciamo che Epson ha ristrutturato molto bene il brand da questo punto di vista.

    Questi orologi dovrebbero essere entrati in commercio verso la metà degli anni 2000. Un periodo dove vide emergere realtà come quella di Ken Sato che raccolse lil desiderio di quel pubblico giapponese interessato ai design dei grandi classici a delle cifre accessibili a chiunque. La Orient di allora decise senza timore di proporre una propria copia del Submariner, evidentemente il posizionamento di mercato permetteva una scelta che in altre realtà sarebbe apparsa molto ardita se non inopportuna.

    Aggiungo una cosa che ho notato, negli orologi classici/eleganti, per ragioni ignote l'onta della copia/homage non indigna il grande pubblico, sullo sportivo abbiamo maggiore sensibilità all'argomento, d'altronde in casa Seiko abbiamo visto diversi orologi della serie 5 e SQ di chiara ispirazione Day-Date senza grosse polemiche.

    Una serie che proponeva le diversi varianti cromatiche presenti nel catalogo ginevrino con l'aggiunta di un "inedito" blu:

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    Inedito per Rolex ma non per il marchio Tudor dove da sempre il suo Submariner (una copia? un homage? il Rolex dei poveri per chi ha la memoria corta?) aveva una variante identificativa blu:

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    Non si sa neanche bene quanto durò la prima generazione, sicuramente era venduta anche se non soprattutto per il mercato export, verso il 2010 entrò in commercio la seconda generazione che si convertì al Dio zaffiro, le versioni bitonali spariscono e rimangono solo la nera e la blu:

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    Fonte: Yeoman


    Nello specifico oltre al materiale del vetro che passa dal minerale allo zaffiro, il quadrante si aggiorna a parer mio negativamente con il logo Orient "Philip Morris" e il simbolo dello zaffiro che all'epoca identificava gli Orient con questa specifica:

    orient_sub_comparison

    Fonte: Yeoman


    In collezione è entrata a parer mio e anche a parere del mercato la versione più interessante della prima generazione, ovvero la blu, proprio in relazione alla mancanza del corrispettivo coronato, aggiungendo anche che questo punto di blu merita molto senza dover per forza trovarne una motivazione oltre l'estetica.

    Io trovo queste referenze molto interessanti, tant'é che appunto mi sono messo alla ricerca non solo per la voglia di possedere un qualcosa di "Submarineggiante". Intanto rappresentano un "unicum" della produzione giapponese di rilievo in virtù anche di un marchio globalmente conosciuto, in più perché fanno parte di un periodo privo di tutta la filosofia che ha impregnato la tipologia.

    Ma questo "Orilex" come è stato simpaticamente soprannominato è un homage? una copia? una replica?

    Se vogliamo catalogare l'homage è parer mio un orologio che rende omaggio a una referenza (o più) tendenzialmente del passato, più o meno fedelmente e che ha dietro soprattutto una motivazione di tributo. La copia è un orologio che cerca in maniera più pedissequa possibile di riprendere l'orologio oggetto della copia senza dietro nessun sentimento di ammirazione (mi riprometto un giorno di aprire un Topic sull'orologeria emozionale), mentre la replica è semplicemente un falso. Ci sarebbe anche una definizione intermedia tra l'homage e la copia, ossia il "sostitutivo" che colma una mancanza come fece il nostro Alpinista all'epoca.

    Questa è senza dubbio una copia che Orient produsse, semplicemente seguendo la stessa filosofia di mercato che ho raccontato nella prima parte del topic. Tutto qui, non c'è nulla da raccontare di più di quello che visibilmente è.

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    Le misure sono molto simile all'originale 5 cifre, infatti parliamo di un diametro da 39,4mm, lunghezza 46,1mm e spessore 12,5mm. Le lavorazioni seguono quelle dell'ispiratore, con satinature precise e tagli netti con un accenno di bisello. La ghiera con le zigrinature tondeggianti e la corona che fuoriesce dalle spallette completano il look ginevrino. Per la cronaca, a vite con tenuta stagna da 100m.

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    Il quadrante è ben realizzato con indici in rilievo che presentano in proporzione dimensioni minori rispetto al Sub, il set di sfere è praticamente identico con le caratteristiche Mercedes. Sapendo l'evoluzione che ebbe la referenza, è sicuramente un valore aggiunto la stampa argento chiaro delle scritte con un bel font con grazie dal tocco vintage:

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    Fondello basico senza nessuna incisione estetica, all'interno è ospitato il calibro automatico base Orient 48743 di derivazione Seiko serie 7000, ancora oggi in produzione ma aggiornato con fermo macchina e possibilità di carica manuale e dal codice F6724.

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    Che tu abbia un Submariner o un Invicta, per questa cassa il Tropic Rally è davvero la morte sua, infatti ho sostituito immediatamente il suo simil Oyster con questo Rally di CNS:

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    Un finale di Topic sicuramente meno pirotecnico del solito, al polso di particolarmente rilevante dal punto di vista storico del marchio non si ha nulla, però rimane un orologio appartenente a uno spaccato di mercato che ha permesso a una parte di aziende orologiere di "tirare la carretta" in momenti molto particolari della storia, senza dimenticare che indubbiamente rimane uno dei design meglio riusciti nella storia dell'orologeria, non l'avranno fatto loro ma lo hanno copiato bene :D.

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    Bel topic..
    La catena di Hommage.... Una sorta di catena di San Rolex..
    Un design che ha fatto certamente moda.
    Anche sul quarzo concordo...
    Bistrattato perché superiore al meccanico, e ancora in grado di mettere in crisi l'orologeria tradizionale.

    Non male l'Orient.

    Nella catena ci metterei anche Yema, con modelli molto ispirati...
    Lo stesso superman è evocativo.

    Edited by 6309 7040 - 23/11/2023, 19:54
     
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    Topic al solito di eccellente livello, con contenuti che oserei definire educativi.

    La memoria di quello che è avvenuto è, in generale, l’unico patrimonio che ci permette di capire cosa stia avvenendo ora.

    E la memoria è studio: senza studio, non si è in grado di capire in linea di massima un bel niente.

    Ecco perchè oggi questo settore è in balia di paranoie di ogni tipo: dal quarzo “demonio” alla caccia alle streghe “homage”, passando per una poetica “emozionale” meccanica priva di alcun senso, compreso, per l’appunto, quello storico.

    La verità è che la stragrande maggioranza degli “appassionati” non sa una beata mazza ma la cosa ben più grave è che non interessa praticamente a nessuno informarsi, conoscere e capire.

    Sono topic come questo che squarciano la tenebra di oblio ed ignoranza alimentata da chi, alla fin fine, è interessato solo ad avere una vasta platea di clienti piuttosto che un pubblico in grado di porsi in maniera davvero critica davanti a certe panzane.

    Detto questo, ed a completa conferma di quanto descrivi nel tuo scritto sull’influenza dello stile del Submariner in orologeria e sulla completa inutilità di certe paranoie da mercato rionale, ecco, dopo quella di Heuer, un’altra testimonianza diretta e serena di quanto avveniva in quegli anni, fatta da una Casa Italiana (la Philip Watch) nel libro digitale, uscito qualche anni fa, che ne ripercorre la storia:

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    Ed eccolo, uno di quei Caribbean che oggi, quasi certamente, verrebbe considerato buono solo per il macero (figuriamoci, un quarzo in stile Submariner……..):

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    Grazie quindi Davide per questo bellissimo esempio di come andrebbe sempre approcciata l’orologeria: magistrale.

    Edited by MNIBJB - 23/11/2023, 23:20
     
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    Attilio, che dire, ti ringrazio per l'ennesimo intervento che completa un mio topic, un'altra testimonianza "ufficiale" che non avrei mai potuto trovare senza il tuo contributo.

    Ora tocca a me integrare il tuo commento, quando scoppiò il caso homage per un noto orologio di un noto microbrand forgiato dal tubo, ricordo i compagni di canale che cercarono in tutti i modi di allontanare il fatto che quell'orologio fosse apostrofato con tale termine, con relative tesi al limite del paranormale. 😅 Vissero quella definizione come avvilente, mortificante, ignorando che il fenomeno è parte stessa dell'idolatrata orologeria elvetica.

    I cosiddetti "appassionati" si stanno rivelando i veri talebani (come ci apostrofano) sponsor dell'oscurantismo orologiero, non avrai altro link all'infuori del mio di Amazon.
     
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    ignorando che il fenomeno è parte stessa dell'idolatrata orologeria elvetica.

    Chapeau.
    Il punto è esattamente questo.

    Oggi è passata l’equazione “homage=Cina=forca”.

    Nessuno si rende conto che quello che oggi viene visto come il male assoluto è sempre esistito, nell’orologeria occidentale, poi in quella orientale, poi in entrambe.
    E storicamente non è stato mai vissuto con quel becero integralismo a cui oggi invece assistiamo.

    Alto che i “talebani” del Gruppo 1881 :D
     
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    L'hommage fa paura, perché viene associato dalla massa di pseudo appassionati al concetto di copia...
    Fa paura perché fonderebbe (nell'immaginario collettivo) l'idea (errata) di un prodotto senza personalità. Pregiudizio che non tiene in alcun conto del fenomeno sociale, culturale e di costume tipico dell'orologeria.
     
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    Che bello quel Breil Manta!!!

    Anche lo Zodiac notevole, ma più aderente all'archetipo submarinesco.
     
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    C è tanta verità in topic come questi e alla fine della fiera ci si rende conto che il concetto è sempre stato lì, chiaro, di una semplicità disarmante.
    Peccato che nessuno lo voglia vedere, o ammettere, sono solo quei fanatici del Gruppo 1881 che ingigantiscono le cose con fare inquisitorio.

    Ipocrite grida allo scandalo per un homage, definito vile copia, quando da tempi immemori sono, siamo, beatamente acquiescenti di fronte a tutto cio'.

    Suvvia, chi non ha mai (direi anche orgogliosamente) avuto per le mani, o visto possedere esemplari di cui sopra, e adesso si vuol far la morale perché anche Seiko ha omaggi per ciò che ha rappresentato e rappresenta nel mondo dell'orologeria?

    Il fatto che alla fine i nuovi profeti, crociati anti-quarzo, poeti del bilanciere, talebani della massa oscillante, adepti del cronocomparatore, possano poi autoconvincersi e autocompiacersi con delle vere copie coronate, sperando di non essere sgamati alla colazione di lavoro piuttosto che all'aperitivo di turno, giustifica tutte le precedenti testimonianze (che poi sono parte stessa della storia dell'orologeria), confermando quello per cui siamo tacciati di integralismo, che altro non è che (l'amara) verità.

    Edited by The black one - 24/11/2023, 10:14
     
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    Analisi ineccepibile, grazie davvero.

    Porre in luce questi aspetti storici e culturali (che sebbene alla portata di tutti non vengono evidentemente colti) sicuramente può aiutare a togliere qualche fetta di prosciutto dagli occhi di qualcuno e porla in una molto più appropriata rosetta.

    CITAZIONE (MNIBJB @ 23/11/2023, 20:52) 
    Nessuno si rende conto che quello che oggi viene visto come il male assoluto è sempre esistito, nell’orologeria occidentale, poi in quella orientale, poi in entrambe.
    E storicamente non è stato mai vissuto con quel becero integralismo a cui oggi invece assistiamo.

    Alto che i “talebani” del Gruppo 1881 :D

    CITAZIONE (Det. Briscoe @ 23/11/2023, 20:43) 
    I cosiddetti "appassionati" si stanno rivelando i veri talebani (come ci apostrofano) sponsor dell'oscurantismo orologiero, non avrai altro link all'infuori del mio di Amazon.


    Edited by F78 - 24/11/2023, 09:57
     
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    Un Alsta Sub molto Mariner:

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    Vista la mancanza di riferimento della profondità in metri, direi un bel Mariner in perfetto stile Amity.
     
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    Un fenomeno attualissimo.

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