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28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi.
Questo il tempo rimasto, secondo il coniglio Frank nel film capolavoro “Donnie Darko” (scritto e diretto da Richard Kelly - film del 2001 ma uscito in Italia solo nel 2004-), prima della fine del mondo, prevista per il 31 ottobre 1988.
1988: stando ai miei ricordi ed ai dati consultabili (pochi) dovrebbe essere proprio quello l'anno in cui nasce uno degli orologi Casio più amati ed oggi più ricercati, nella nicchia del collezionismo di genere: il “Cosmo Phase” CGW-50.
Questo orologio, insieme a tutta la serie dei "Cosmo Phase" nata insieme a lui, rappresenta, a mio personalissimo avviso, uno dei picchi massimi della produzione degli anni '80 di Casio.
In quel decennio, e sino ai primi anni di quello successivo, molto di nuovo arrivò dalla Casa giapponese: oltre ai G-Shock, presentati nel 1983, Casio propose numerosi modelli che oggi chiameremmo “basici”, che presentavano peculiarità davvero innovative ed interessanti, molto spesso “corredati” da funzioni “gadget” degne dell'indimenticabile McGiver (a titolo di esempio vanno ricordati i modelli con calcolatirce – come dimenticare il CA50 al polso di Marty McFly in “Ritorno al Futuro” - ed i modelli dotati di telecomando ad infrarossi – i CMD10 o i CMD40, ad esempio, che funzionavano, e funzionano, davvero egregiamente -).
I Cosmo Phase fanno parte di quella stirpe “nobile”: le caratteristiche funzionali dei moduli di questa serie erano, e sono tuttora, uniche e, a differenza magari di altri modelli che Casio ha poi riproposto anche dopo l'iniziale fase produttiva, i Cosmo Phase rimangono, almeno ad oggi, solo una vestigia di quel particolare momento storico.
Ma torniamo un attimo nel 1988.........
Ricordo perfettamente un CGW-50 al polso di un mio compagno di classe al Liceo sicuramente in quell'anno anche se Casio introduce per la prima volta in un catalogo l'orologio nel successivo 1989:
Credo di poter affermare, con una certa sicurezza, che la produzione sia terminata poco dopo l'inizio degli anni '90 (1991/1992).
Questo digitale faceva parte, come accennavo poco sopra, di una “famiglia”, quella dei “Cosmo Phase” appunto, che ha ricompreso, oltre al citato CGW-50, anche altre referenze: il CGW-500, il CGW-501, il CGW-91 ed il DW3400 (quest'ultimo è quello che presenta il dato di impermeabilità maggiore, WR200m).
dalla rete: CGW-500, CGW-501, CGW-91 e DW3400
Nella stessa linea “Cosmo Phase” venne anche prodotta una sveglia da tavolo con referenza CGQ-300.
dalla rete: in basso a destra, la CGQ-300
Il CGW-50 è stato (insieme al CGW-500), quello più visto “in giro”, almeno alle nostre latitudini, e chi in quegli anni era ragazzo e magari già si appassionava di orologi credo lo ricorderà molto bene. Almeno io lo ricordo perfettamente, come dicevo poco sopra, visto che all'epoca (1988) divenne un mio “desiderata”, mancato solo per l' “imprecisione” di mia madre che, al suo posto, mi regalò, per Natale, un Digi-Graph (orologio che oggi, ahimè, è conservato in un luogo ancora da individuare..............), modello dall'estetica piuttosto simile ma dalle funzionalità completamente differenti.
Niente “Cosmo-Phase” per me, quindi, almeno allora.
Lo scorrere degli anni portò poi via dapprima il desiderio del “Cosmo-Phase” (sostituito prima dagli Swatch e poi da mille altre cose...... ) e poi si portò via proprio i Cosmo-Phase, nel senso che, come già accennavo più su, diversamente da altri modelli riproposti nel corso degli anni (ed alcuni anche oggi) Casio decise che non ce ne sarebbero stati altri (almeno sinora) nella sua storia produttiva.
Questa “unicità” ha fatto in modo che oggi se si vuole uno di questi orologi ci si debba per forza di cose rivolgere al mercato dell'usato con tutte le insidie ed i “contro” che questo riserva.
In primis le condizioni degli esemplari: questi orologi nascevano per essere usati e chi li ha all'epoca acquistati difficilmente li ha tenuti in un cassetto al riparo dagli attacchi di tempo e logorio.
In secundis le valutazioni: per non so quale motivo, oggi un Cosmo-Phase funzionante ma in condizioni che definire indecenti è riduttivo naviga spesso su richieste di cifre piuttosto alte per questo genere di orologi. Se poi il pezzo proposto è in condizioni egregie o addirittura “NOS” (New Old Stock, espressione che, in soldoni, significa fondo di magazzino inusato) la richiesta raggiunge davvero livelli molto elevati.
Livello di valutazione che, al di la del giudizio, spinge a chiedersi per quale motivo questi orologi (tra l'altro, come dicevo, piuttosto diffusi all'epoca) vengano oggi proposti a questi prezzi, quando il mercato di questo genere di segnatempo viaggia, di norma, su quotazioni molto diverse. La possibile risposta, o meglio una plausibile risposta, potrebbe proprio risiedere nella decisione di Casio di non aver riproposto questo orologio rendendo quindi davvero unica la sua essenza. Unicità che, come ben sappiamo, spesso fa levitare il desiderio dell'appassionato spingendolo anche a “folli” investimenti.
Qual'è, quindi, questa unicità? Cos'hanno, o meglio cosa avevano, di speciale questi orologi?
Non certo la costruzione, comune anche ad altre linee dell'epoca (quali, appunto, i Digi-Graph o i Tri-Graph) e comunque piuttosto semplice, presentando il CGW-50 una cassa ed un cinturino in resina senza alcuna struttura “supplementare” (che lo potesse anche solo avvicinare magari ad un G-Shock). Di fatto siamo di fronte ad un “HD” (Heavy Duty, sigla con cui Casio classificò e classifica tuttora alcuni dei suoi orologi non G-Shock ma con caratteristiche di particolare “resistenza”) con un vetro che, questo si piuttosto inusualmente, si presenta non piatto ma leggermente convesso (e non senza un motivo, lo vedremo).
L'unicità del CGW-50 (e dei Cosmo-Phase in generale) risiede nel suo modulo, che presenta, in mezzo a funzioni molto “familiari” già all'epoca (ora, data, timer, allarmi e cronografo) la peculiarità di mostrare la posizione dei pianeti del sistema solare e quello dell'orbita della cometa di Halley, con indicazione delle eclissi Solari, per ogni giorno dal 1901 al 2200.
(N.B.: il Cosmo-Phase presenta NOVE pianeti in quanto, negli anni in cui fu prodotto, Plutone era ancora considerato il nono pianeta del Sistema Solare. Plutone venne poi riclassificato, nel 2006, come "pianeta nano" ed attualmente il Sistema Solare consta di otto pianeti: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno)
Una particolarità, questa, che rende curioso ed interessante questo orologio anche oggi.
Il modulo che fornisce queste prestazioni è il QW-830.
Le funzionalità peculiari astronomiche del CGW-50 sono accessibili in modo separato mediante pressione del solito tasto “mode” (in basso a sinistra). Eccole come indicate nel manuale:
Nel dettaglio il manuale spiega poi come e cosa visualizzare all'interno delle varie funzioni specifiche:
SOLAR SYSTEM MODE
HALLEY COMET/SOLAR ECLIPSE MODE
Le rimanenti funzionalità sono le solite (quindi conto alla rovescia, cronografo ed allarmi) ognuna connaturata da una “curiosa” indicazione grafica nella parte alta del display, ossia quella con i pianeti.
Il conto alla rovescia vedrà lentamente scomparire uno ad uno tutti i pianeti presenti all'inizio della misurazione (fino ad un “esplosivo” finale!), mentre il cronografo vedrà i pianeti, tutti in linea, girare vorticosamente insieme intorno al Sole. L'allarme, al momento della sua attivazione, porterà invece con se un stella cadente (che parte dall'angolo in alto a sinistra del display e finisce per cadere in quello in basso a destra, “attraversando “ i numeri della parte inferiore!).
Molti di questi effetti - e tutte le complete funzionalità dell'orologio - sono illustrate in questo video (in lingua inglese ma molto chiaro e ben fatto) che permette, a chi avrà tempo e voglia, di gustarsi appieno le peculiarità funzionai e grafiche di questo splendido modulo 830:
Una meraviglia assoluta.
Noto oggi che l'orologio è piuttosto contenuto nelle sue dimensioni complessive (a sedici anni mi pareva grandissimo!) e mi accorgo che quel vetro leggermente convesso non è solo un fronzolo estetico ma serve a rendere maggiormente leggibile proprio la parte superiore del display, con i suoi pianeti, le sue comete e le loro orbite.
Questo oggetto è seriamente una vera e propria macchina del tempo che riesce, anche solo guardandolo, a restituirmi almeno parte di quello che ero allora.
E non è poco.
Come non è poco ritornare a quegli anni, a quel 1988 ….............. a quei 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi di Donnie Darko...........
Perchè, a giudicare dalle immagini del film, questo orologio POTREBBE essere proprio quello che accompagna il buon Donnie durante il suo viaggio verso la fine del mondo annunciatagli dal coniglio Frank:
La certezza non c'è ma la forma dell'orologio, il vetro leggermente convesso, la finestrella superiore e le viti laterali alla cassa sono fortemente indizianti......... tra l'altro l'utilizzo di un Cosmo Phase in “Donnie Darko” sarebbe, oltre che cronologicamente corretto, anche molto suggestivo, visto che l'argomento trattato nel film è proprio quello dei viaggi nel tempo e dei “tunnel” spazio/temporali................... insomma, l'orologio ideale in una situazione del genere........
Io, comunque e tanto per non sbagliare, mi porto “avanti col lavoro”.......vediamo come stanno messi i pianeti....... il 31 ottobre 1988....... non è poi così lontano...........
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Mamma mia.... Topic a dir poco sontuoso.
Era una vita che non mi godevo approfondimenti di questa caratura.
Grazie per questa sana e meravigliosa divulgazione
Davvero!
Complimenti a questo forum per ospitare partecipanti della caratura di Attilio.. -
.Mamma mia.... Topic a dir poco sontuoso.
Era una vita che non mi godevo approfondimenti di questa caratura.
Grazie per questa sana e meravigliosa divulgazione
Davvero!
Complimenti a questo forum per ospitare partecipanti della caratura di Attilio.
Grazie jo, troppo buono.
Mi fa piacere tu abbia apprezzato.. -
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Me l'ero perso questo topic, complimenti Attilio, orologio figlio anche della sua epoca, credo che per gli appassionati di astronomia rappresentasse un Must assoluto . -
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Grazie Davide.
Senz’altro un prodotto figlio di quegli anni, che ho sempre considerato, insieme ai suoi “fratelli” digitali dalle mille funzionalità, antesignano dei futuri smartwatches.
Peccato che Casio non abbia pensato, almeno sinora, di riproporre quelle funzionalità, rimaste cristallizzate in quella fine di decennio.. -
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Anche un orologio rotto per due volte al giorno mostra l'ora esatta
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Che storie......il contorno che descrivi intorno all'orologio che analizzi ti catapulta proprio lì, nel pieno di quegli anni, senza tralasciare i dovuti tecnicismi
Bravo....ti ammiro. -
.Che storie......il contorno che descrivi intorno all'orologio che analizzi ti catapulta proprio lì, nel pieno di quegli anni, senza tralasciare i dovuti tecnicismi
Bravo....ti ammiro
Grazie Adriano.
Ne abbiamo parlato tante volte ormai e sai bene come, nella mia visione, sia spesso importantissima la “magia” che promana dal contesto e dalla suggestione che un orologio è in grado di offrire.
Contesto che, inevitabilmente, è legato, nel vintage, alla storia di un certo modello o al vissuto di un particolare orologio.
Ed è quello stesso contesto che spesso ritroviamo, come parte integrante, nella natura di alcuni “homage”, dei quali costituisce elemento essenziale che ingenera fantasie e visioni davvero degne di un viaggio nel tempo........ -
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mi ricordavo dei tuoi spettacolari Topic Attilio !! grazie . -
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Grazie a te, Vitale, per aver letto ed apprezzato. -
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Super interessante, molto approfondito e ben scritto!
👍👍👍👍. -
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Grazie. -
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In occasione dello storico allineamento di Giove e Saturno, sono andato a verificare se il Cosmo Phase riportasse in maniera corretta la posizione odierna dei due pianeti.
Come vedete Giove e Saturno risultano, su questo meraviglioso ed irripetuto modulo, nella posizione corretta.. -
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Pubblicità italiana d’epoca (fine anni ‘80) del CGW-50
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Ennesimo topic da conservare, una miniera di informazioni su più livelli. Grazie! .