La linea SBCM di Seiko ed il calibro 8F35: perfezione al quarzo.

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    Correva l'anno 2012.

    A quell'epoca il Seiko SBCM023 (e tutta la linea di cui fa parte questo splendido diver's) era in Italia misconosciuto ai più (ma non a Manuel 😏)...........

    Ricordo bene quando me ne innamorai: durante una piovosa sera di fine settembre passata in compagnia di belle persone, e “Radiofreccia” nell’aria.

    Bologna: chi c’era non potrà aver dimenticato quella fantastica serata. Così come io non ho dimenticato i giorni di febbrile, spasmodica ricerca che, a quella sera, seguirono. Ma questa, come direbbe qualcuno, è un’altra storia.

    (foto originale scattata durante la mitica serata)
    sbcm_Manuel

    Quello che qui interessa è riassumere le caratteristiche di questo orologio (nonchè della linea a cui appartiene e del calibro che lo anima).

    Grosse incertezze aleggiavano intorno al periodo di produzione degli SBCM.

    Il calibro 8F35 era incassato da Seiko già almeno dal 1999 (e di questo c’è prova certa grazie all’SLR001, il c.d. “Monster perpetual”, prodotto solo in quell’anno). Io all’epoca, a spanne, indicai un periodo di circa 10 anni, compresi tra il 2001 ed il 2011 e ricordo (Manuel potrà confermarlo) che effettivamente, grazie alla ricerca sui seriali effettuata da alcuni appassionati, tale sia il periodo di produzione a cui si è effettivamente risaliti.

    Gli SBCM (tutti, anche se il “pepsi” – SBCM025 - e l’ “orange” - SBCM029 - in modo particolare) sono considerati “rari”, non tanto per la durata della produzione ma, essenzialmente per altri due motivi: erano modelli “JDM” (quindi destinati al solo mercato giapponese) ed anche quando erano in produzione , questa è stata sempre dichiarata come “discontinua”.

    In realtà, com’è chiaro, di raro questi orologi non hanno molto, soprattutto se paragonati, per rimanere sulle produzioni al quarzo, a pezzi come i “7549-7XXX” (che però vanno ad inquadrarsi in una fascia produttiva decisamente superiore) o allo stesso SLR001 (rimasto in produzione solo per un anno, il 1999 appunto).

    Eppure le “quotazioni” degli SBCM sono alte, lo sono ormai da tempo e appare sempre abbastanza difficile procurarsene uno (difficilissimo alle nostre latitudini).


    L’ESTETICA

    La cassa, una "slim" pura, presenta un livello di finitura ed una realizzazione decisamente eccezionale rispetto alla “fascia” economica (medio/bassa) in cui la produzione di queste referenze si inquadra: spigoli e curve perfettamente disegnate, sembra scolpita a mano. La corona non è "grezza", ma lavorata e quasi "tornita" in sezione tronco/conica, con zigrinature decise e forti. E le anse sono forate: questo particolare, al di là dell'indubbia comodità in caso di cambio del bracciale/cinturino, restituisce un’aria "militareggiante" (brutta parola, ma rende l'idea) a questi orologi e rappresenta il segno di una attenzione ai dettagli notevole, su questo diver's, da parte di Seiko.

    Il quadrante, pulito e sobrio come si addice ad un diver’s, è anch'esso molto ben realizzato: gli indici sono applicati e poggiano su una specie di “bicchierino”, visibile solo guardandoli di lato e non frontalmente. Profondissima la sensazione che restituisce il dial, nerissimo. Il bracciale, tipo "oyster", è spettacolare: al di là della deployante con fermaglio di sicurezza e prolunga, il bracciale è di fattura ottima ed al tatto restituisce una sensazione quasi vellutata.

    Ho sempre trovato, e trovo tuttora, che il punto di forza di questo orologio sia il suo insieme: questo orologio è equilibrato, e lo è perfettamente.

    In primis le dimensioni, adeguate alle splendide linee della cassa (39 mm, misura assolutamente demodè ma perfetta) che è realizzata con una cura del particolare in linea con le forme meravigliose mutuate dai primi, ineguagliabili, sub 7548. Il quadrante è rigoroso ma perfetto: anche qui, l'essenzialità, che è stata mantenuta, viene realizzata con una cura ed una meticolosità davvero impressionante (i bicchierini "invisibili" sono una vera chicca). Il "lume" è notevole (lo si nota anche con la luce accesa, mettendo semplicemente la mano a schermare il quadrante), come da tradizione Seiko. Apprezzo molto, personalmente, l'assenza del giorno della settimana, cosa che restituisce maggior pulizia al quadrante.

    IMG_1522

    IMG_1525

    P1010471

    P1010466

    P1010469

    LA TECNICA

    Il calibro 8F35 che anima questi diver's è, almeno in parte, "avvolto nel mistero": quello che si sa, è che rientra di certo nel novero dei quarzi "high end", essendo accreditato da Seiko con una accuratezza di +/- 20 secondi all'anno.

    Si sa anche che il cristallo di quarzo oscilla ad una frequenza di 196kHz, contro quella di 32 kHz che è standard nei normali calibri al quarzo moderni.

    Chi ha avuto modo di leggere quanto scrissi sul Seiko Twin Quartz (https://grupposeiko1881.forumfree.it/?t=77035512#newpost) si renderà immediatamente conto che ci dovremmo trovare di fronte ad uno dei sistemi di termocompensazione utilizzati per far si che le temperature esterne non influenzino il grado di stabilità del quarzo stesso, con benefici effetti, quindi, sulla precisione finale del calibro. Il sistema sembra essere quello che annulla gli effetti delle temperature attraverso l'oscillazione ad alta frequenza del cristallo.

    All’epoca della sua produzione questo calibro (insieme a quelli dell'intera famiglia "8F" di Seiko) era l'unico quarzo moderno (moderno nel senso di produzione recente e/o attuale) ad adottare questa metodologia di termocompensazione (ossia quella ottenuta con l'alta frequenza di oscillazione): allo stato, e da qualche anno, Bulova ha riproposto, con qualche variabile, lo stesso tipo di sistema nei suoi Precisionist (che oscillano a 262kHz).

    Quindi, ricapitolando, abbiamo detto che l'8F35 è un quarzo termocompensato, con precisione dichiarata di +/- 20 sec./anno. E qui arrivano però i primi “misteri”: innanzitutto la Casa precisa che il calibro è in grado di fornire la prestazione appena indicata solo se l'orologio viene indossato regolarmente per almeno 12 ore al giorno. Perchè?

    La risposta a questa domanda, risposta in realtà non semplicissima da dare (visto che per darla bisognerebbe conoscere specificatamente il sistema di funzionamento del calibro), ha spinto alcuni a sostenere che, tecnicamente e di fatto, gli "8F" non possano definirsi dei termocompensati (alcuni hanno utilizzato la definizione "thermal insensitive", letteralmente, ad insensibilità termica), stante il fatto che la specificità di questi ultimi dovrebbe essere proprio quella di ottenere la massima precisione a prescindere dalla temperatura. Già quando scrissi sui termocompensati, mi soffermai, seppur brevemente, su questo aspetto che adesso ho cercato di maggiormente approfondire, per quanto possibile, anche in soli termini di riflessione.

    Innanzitutto è innegabile che gli 8F sono dichiarati con scarti da "high end", scarto che di norma solo un termocompensato può vantare. Inoltre va detto che, comunque, l'utilizzo nelle 12 ore è indicato non a temperatura costante ma in un range definito "normale intervallo di temperatura" ("normal temperature range"), indicato tra 5° e 35° C. Pertanto questa specifica potrebbe anche significare semplicemente che la Casa abbia testato gli scarti dichiarati del calibro solo in quell'intervallo di temperatura, trovandosi poi a suggerirne l'uso (garantendo quindi lo scarto indicato) soltanto nel range direttamente testato.

    Ipotesi, appunto, così come tali possono essere quelle in ordine ad un'eventuale tecnica di realizzazione del calibro stesso che gli permetterebbero di garantire lo scarto indicato esclusivamente in quel range operativo di temperatura.

    Altro aspetto su cui fermarsi a riflettere è relativo al cristallo di quarzo ed alla sua forma.

    Sappiamo che, oggigiorno, i quarzi standard, che lavorano a 32kHz, sono tutti tagliati con forma "a forchetta", ritenuta la migliore in termini di resa per il lavoro all'anzidetta frequenza. Sappiamo però anche che, in passato, nei termocompensati che lavoravano ad alta (o altissima) frequenza degli anni '70 venivano utilizzati quarzi tagliati diversamente. I cristalli utilizzati in questo tipo di calibri vengono detti "AT tipe Crystals" che venivano anche orientati in maniera tale da accentuare le caratteristiche di resa della forma stessa.

    Questa certezza (del passato) può indurre (nel presente) ad ipotizzare, anche negli "8F" l'utilizzo di un cristallo tagliato in maniera specifica (e magari anche particolarmente orientato), tale da riuscire ad accentuare, in termini di resa, la propria capacità di bypassare le influenze della temperatura.
    Molti sono convinti che il cristallo negli 8F sia "a forchetta" (elemento che indicai anch'io nel citato 3D sui Twin Quartz quando accennai alle particolarità degli 8F), vero è che, ad una maggiormente riflessiva analisi, l'ipotesi del taglio differente non è poi così peregrina, sopratutto se valutata anche in rapporto alla durata della batteria, vero punto debole dei termocompensati che lavoravano ad alta frquenza. Sotto questo aspetto Seiko pare essere andata controcorrente, visto che, come si diceva, gli 8F sono calibri termocompensati (o, se si accetta la suaccennata specifica, ad "insensibilità termica") che sfruttano l'alta frequenza ma la durata della batteria è dichiarata come minimo essere di 8 anni (come in questo 8F35), sino anche ai 10 anni (come nell'8F56). La spiegazione può essere facilmente ricondotta all'utilizzo di batterie ad alta capacità (come le CR2412 di questo calibro, davvero molto molto grandi) associata ad una frequenza che è si elevata rispetto agli standard ma ben distante da quelle incredibilmente alte degli Omega Megaquartz (2,4mHz) o dei citati Citizen Mega4 (4mHz).

    P1010474

    (tolto il fondello, un SBCM si presenta così)
    scuba8f35003013

    Ad ogni buon conto quello che è certo è che Seiko sembra aver trovato il punto di equilibrio tra alta frequenza (che vuol dire precisione) e consumo adeguatamente accettabile di energia (che viene poi ampliato dall'utilizzo di batterie molto performanti), probabilmente sacrificando da una parte la massima precisione (una frequenza più alta avrebbe assicurato performance migliori in questi termini) e dall'altra forse approntando un calibro in grado di massimizzare la propria resa solo dentro un determinato intervallo di temperatura, magari proprio grazie alla forma particolare del cristallo di quarzo utilizzato.

    Tale ipotesi potrebbe essere anche suffragata proprio dalla tecnologia adottata nei succitati Precisionist di Bulova che, com’è noto, presentano un cristallo di quarzo “a tre braccia” e che, come gli 8F di Seiko, assicurano ottime prestazioni in termini sia di precisione che di durata delle batterie. Ed invero il cristallo di tipo “AT” è stato recentemente adottato sempre da Citizen sui calibri 0100 (unitamente ad altre tecniche di termocompensazione): questi calibri sono però degli Eco-Drive, ossia animati dall’energia di un accumulatore ricaricabile con luce solare, ed andrebbero considerati, a mio personale parere, distintamente rispetto ai quarzi tradizionali termocompensati che proprio nel problema dei consumi energetici hanno trovato una delle maggiori difficoltà di realizzazione.


    IL CALENDARIO PERPETUO

    Ultimo aspetto del calibro che va analizzato è la funzione di calendario perpetuo, ben richiamata dall'indicazione presente sul dial (“perpetual calendar”, che si antepone alla dicitura "Scuba 200m" in rosso fuoco – dicitura che ci rammenta come questo orologio sia certificato conforme alla ISO6425).

    Il calendario di questo orologio è programmato dalla Casa per l'indicazione automatica della data sino al 2100: riconoscerà, pertanto, il mese da 28, 30 o 31 giorni e sinanchè l'anno bisestile in modo automatico. Esiste la possibilità di controllare l'impostazione del calendario, estraendo di uno scatto la corona e reinserendola subito in sede: a quel punto l'orologio indicherà l'anno (attraverso l'avanzamento di uno scatto "lungo" 5 secondi della relativa lancetta per ogni anno di distanza dall'ultimo bisestile – es: per il 2012, assisteremo a quattro scatti da 5 secondi l'uno della lancetta dei secondi -), il mese (i numeri della finestrella del calendario avanzeranno sino ad indicare il mese di riferimento) ed infine il giorno (dopo uno stop di circa 5 secondi, i numeri della finestrella ruoteranno di nuovo sino al giorno).

    Nell'eventualità che il calendario dovesse "stararsi" (eventualità possibile al cambio di batteria, se non effettuato in modo celere), questo andrà resettato alle impostazioni di fabbrica (operazione che dovrà essere effettuata, direttamente sul calibro, da parte di un tecnico ma che, e lo dico per esperienza, può essere effettuata anche in autonomia seguendo le giuste istruzioni ed avvalendosi di uno specchio).

    Veder muoversi freneticamente i numeri del calendario è uno spettacolo suggestivo, ancor più quando si assiste al cambio mese (esistono vari filmati in rete a riguardo): l'affissione analogica di questo orologio restituisce, molto più che non in un digitale (che è di norma quasi sempre dotato di calendario perpetuo) la sensazione di aver a che fare con un orologio che ha una vera e propria intelligenza autonoma. Ed in effetti è proprio così: l'indicazione perpetua della data, raffinatezza un tempo propria solo di alcuni meccanici complicati (e molto costosi), è oramai da tempo accessibile a tutti............. miracoli del quarzo.

    Ad ogni modo, come dicevo, l'indicazione perpetua della data non è molto diffusa tra i quarzi analogici e vederla in azione in questa modalità di affissione fa sempre un certo effetto.

    P1010465


    CONSIDERAZIONI FINALI

    Sono passati 7 anni da quando scrissi questa presentazione (rivista in alcuni passaggi ma sostanzialmente rimasta invariata) e tante cose sono, da allora, successe e cambiate.

    Quello che è rimasto immutato è la percezione che, ad oggi, ancora ho di questo orologio: ora come allora continuo a considerarlo il miglior diver’s al quarzo prodotto in fascia economica ed in epoca recente (intendendo per recente gli ultimi 20/25 anni).

    Il degno erede dei 6548 6XXX e dei 7c43 6XXX, sopraffini “mid-size” di Seiko del periodo d’oro dei suoi diver’s al quarzo (1978/1991), dai quali direttamente discende e dei quali rappresenta la naturale evoluzione tecnico/stilistica.

    Edited by MNIBJB - 21/10/2019, 20:10
     
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    Ti ringrazio Attilio per questo topic, faccio 2 considerazioni.

    La prima non capisco il dubbio dell'epoca se si trattassero di orologi prodotti nel 2001 o nel 2011, c'è il battery ring che certifica l'esatto anno di produzione :unsure: .

    Altro punto sui 6458, in effetti su alcuni "forum calderone" citano come primo anno di produzione il 1978. In realtà si possono trovare nei cataloghi giapponesi solo a partire dal 1982 in avanti (produzione iniziata nel 1981 vedendo i seriali).

    Manca un bel mid al quarzo da troppo tempo, tra qualche giorno posterò una mia fantasia :ASD: ^_^ .
     
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    CITAZIONE (Det. Briscoe @ 21/10/2019, 19:48) 
    Ti ringrazio Attilio per questo topic, faccio 2 considerazioni.

    La prima non capisco il dubbio dell'epoca se si trattassero di orologi prodotti nel 2001 o nel 2011, c'è il battery ring che certifica l'esatto anno di produzione :unsure: .

    Altro punto sui 6458, in effetti su alcuni "forum calderone" citano come primo anno di produzione il 1978. In realtà si possono trovare nei cataloghi giapponesi solo a partire dal 1982 in avanti (produzione iniziata nel 1981 vedendo i seriali).

    Manca un bel mid al quarzo da troppo tempo, tra qualche giorno posterò una mia fantasia :ASD: ^_^ .

    Grazie a te Davide per l’attenzione.

    Ed anche per le precisazioni, in seguito alle quali ho provveduto a rettificare il post.

    In ordine alla prima (relativamente agli anni di produzione) il dubbio era sul periodo: il pezzo inerente la collocazione temporale dei seriali era, ahimè, un refuso della bozza del vecchio post (sopravvissuta, tra l’altro, anche nella precedente stesura finale). Tolto di mezzo, ora credo sia più chiaro.

    Ad ogni buon conto, a proposito della punzonatura del cambio batteria, il mio SBCM presenta una strana “anomalia”: seriale 2008 e punzonatura per il cambio 2017 (9 anni). La durata della batteria è stimata però per 8 anni e forse meno:

    775A66FA-88CF-49E6-B894-EDBA50422B9D

    Sulla seconda delle tue considerazioni, l’errore è mio. Con “dal ‘78 al ‘91” intendevo fare riferimento al periodo “d’oro” di produzione dei calibri dei diver’s al quarzo di Seiko (dai primi 7548 agli ultimi 7c43) e non tanto alle annate in cui i relativi mid-size videro la luce. Anche qui, corretto, sperando sia più chiaro.

    Aspetto con ansia la tua “fantasia”.

    :)
     
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    Lo hai ancora? Sarebbe interessante vedere il fondello ;)
     
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    Ce l’ho al polso or ora.

    Eccolo (perdona l’effetto oro, la luce elettrica è terribile)

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    In primo luogo un ringraziamento ad Attilio, per il bellissimo post e i ricordi rievocati.
    Il Perpetual di allora, ancora in mio possesso, era praticamente un pezzo NOS.
    Sulle punzonature e sulla durata della batteria ci sono delle stranezze.
    Anche io ho un Perpetual che indica 9 (o 10, devo riguardare) anni di durata della batteria......
    Si tratta di un esemplare del 2003, se non erro, primo anno di produzione probabilmente.

    IMG_20191006_115141_0

    E tra questi tre c'è quello che fece scattare la Tua scintilla Attilio....

    I 6458 sono mid size anni 80... Nel '78 uscì im 7548....
     
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    CITAZIONE (MNIBJB @ 21/10/2019, 21:30) 
    Ce l’ho al polso or ora.

    Eccolo (perdona l’effetto oro, la luce elettrica è terribile)

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff13277842/...2A9002E447.jpeg)

    È corretto :ok: , indica Luglio 2016 come data per il cambio batteria.

    12C5B2D8-569E-4354-AE46-CCAFD9C4748B
     
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    CITAZIONE (6309 7040 @ 21/10/2019, 21:53) 
    In primo luogo un ringraziamento ad Attilio, per il bellissimo post e i ricordi rievocati.
    Il Perpetual di allora, ancora in mio possesso, era praticamente un pezzo NOS.
    Sulle punzonature e sulla durata della batteria ci sono delle stranezze.
    Anche io ho un Perpetual che indica 9 (o 10, devo riguardare) anni di durata della batteria......
    Si tratta di un esemplare del 2003, se non erro, primo anno di produzione probabilmente.

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff6621461/I...06_115141_0.jpg)

    E tra questi tre c'è quello che fece scattare la Tua scintilla Attilio....

    I 6458 sono mid size anni 80... Nel '78 uscì im 7548....

    Grazie a te Manuel, come sempre.

    Il ricordo di quella serata rimane imperituro, cosí come quello dell’emozione nell’entrare in contatto con quell’SBCM.... vero colpo di fulmine.

    Riguardo alla durata di batteria a cui fai cenno, probabile che si tratti di qualcosa simile al mio (ossia una punzonatura non troppo precisa)?

    Come fa notare Davide, che ringrazio:

    CITAZIONE (Det. Briscoe @ 21/10/2019, 22:42) 
    CITAZIONE (MNIBJB @ 21/10/2019, 21:30) 
    Ce l’ho al polso or ora.

    Eccolo (perdona l’effetto oro, la luce elettrica è terribile)

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff13277842/...2A9002E447.jpeg)

    È corretto :ok: , indica Luglio 2016 come data per il cambio batteria.

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff10633946/...AFD9C4748B.jpeg)
     
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    Orologio che custodisco in maniera quasi sacra, donatomi da un carissimo Amico...Infatti è l'unico orologio che utilizzo regolarmente (fuori dal lavoro...)
    Misure PERFETTE, linee senza tempo...

    CITAZIONE
    e di questo c’è prova certa grazie all’SLR001, il c.d. “Monster perpetual”, prodotto solo in quell’anno)

    Ehhhhh...GRANDE orologio, in tutti i sensi.....


    DSC-0026
     
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    CITAZIONE (argonath07 @ 6/1/2020, 21:08) 
    Orologio che custodisco in maniera quasi sacra, donatomi da un carissimo Amico...Infatti è l'unico orologio che utilizzo regolarmente (fuori dal lavoro...)
    Misure PERFETTE, linee senza tempo...

    Eh eh.... l’orologio perfetto al polso perfetto

    CITAZIONE
    e di questo c’è prova certa grazie all’SLR001, il c.d. “Monster perpetual”, prodotto solo in quell’anno)

    CITAZIONE
    Ehhhhh...GRANDE orologio, in tutti i sensi.....


    DSC-0026

    Tu ne sai qualcosa.... ;)
     
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    Integro questo splendido topic con una chicca, apparsa sulle aste nipponiche...

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    E fin qui stupore, poi...

    IMG-20200110-WA0030
    Si tratta di una limited a 130 pezzi totali.
    Celebra i 70 anni del Paperino della Disney.
    Notare l'inserto pepsi con la numerazione personalizzata...

    IMG-20200110-WA0027

    Su dove venisse venduto é mistero.
    Si consideri che i perpetual calendar 8f35 erano prospex jdm.
    Probabilmente questa megalimited era venduta solo in Giappone, in qualche store...
     
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    Come detto in loggia, orologio curatissimo: Font inserto con caratteri Disneyani, bicchierini, Paperino con nipotino in rilievo, gabbiano e pesciolino sul vetro serigrafati.

    Direi che la soluzione stia nel fondello, Disney Store ovvero i negozi dedicati al mondo Walt presenti in un tempo solo nelle grandi città. Forse ogni Store più relativa Disneyland aveva tot esemplari consegnati.

    proxy__1_
     
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    CITAZIONE (6309 7040 @ 10/1/2020, 21:33) 
    Integro questo splendido topic con una chicca, apparsa sulle aste nipponiche...

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff6621461/I...0110-WA0029.jpg)
    E fin qui stupore, poi...

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff6621461/I...0110-WA0030.jpg)
    Si tratta di una limited a 130 pezzi totali.
    Celebra i 70 anni del Paperino della Disney.
    Notare l'inserto pepsi con la numerazione personalizzata...

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff6621461/I...0110-WA0027.jpg)

    Su dove venisse venduto é mistero.
    Si consideri che i perpetual calendar 8f35 erano prospex jdm.
    Probabilmente questa megalimited era venduta solo in Giappone, in qualche store...

    Questa è una meraviglia!

    Già da solo l’SBCM è un capolavoro e la personalizzazione lo rende, oltre che unico, ulteriormente estremamente affascinante (tra l’altro adoro Paperino.....).

    Mi chiedo, a questo punto, sbucherà fuori, un giorno, qualche personalizzazione fatta per “Guerre Stellari”? Sarebbe splendido......

    Grazie per avermi fatto conoscere questa edizione favolosa :wub:
     
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    Stupendo! Semplicemente STUPENDO!
    A che cifra è stato venduto?
     
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    CITAZIONE (argonath07 @ 10/1/2020, 21:56) 
    Stupendo! Semplicemente STUPENDO!
    A che cifra è stato venduto?

    Ancora in Asta
     
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42 replies since 21/10/2019, 17:00   3414 views
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