Quartzista
- Group
- Seikista VIP
- Posts
- 2,244
- Status
- Anonymous
|
|
Molte novità in arrivo.
Un parere personale su ognuna (sintetico su tutte tranne che sugli SNJ, che trovo in assoluto i più interessanti):
- nuovi “6105”: non male nel complesso. Decisamente riuscito nelle proporzioni, presenta alcune scelte discutibili (i bracciali sono impresentabili in questa referenza… poi non possiamo lamentarci degli obrobri che ogni giorno ci vengono propinati da fantasiosi “esteti” di tutto il mondo….) ed altre indigeribili (la data ad ore 4:22 …. Scelta completamente immotivata - decisamente meglio il mezzo indice ad ore 3 -, credo si commenti da sola);
-nuovi 5 Sports GMT: promossi. Inserti da rivedere, però (ed a tal proposito, l’immagine del manuale inserita da Det. Briscoe apre a scenari davvero molto molto interessanti);
- New Arnie “SNJ” di seconda generazione: beh, gli anni ‘80 stavolta sono tornati per davvero. Seiko, dopo aver coraggiosamente scelto nel 2019 di riproporre un analogico-digitale di tipo classico, quest’anno supera se stessa e si spinge ancora oltre, inserendo in quegli stilemi delle funzioni specifiche per le immersioni - profondimetro in testa - che erano praticamente estinte da anni su un orologio da polso di tipo “tradizionale”. Tanto basterebbe per promuovere a pieni voti queste nuove referenze, magnifiche non solo da un punto di vista storico/estetico (l’orologio è bello e non potrebbe essere altrimenti, visto che il suo DNA “Arnie” non è stato modificato) ma anche tecnico.
Certo, lí per lí sono rimasto un pò sorpreso da alcune scelte, sopratutto dal display: non tanto perchè sia ad ore 6 - un bel rimando, anzi, agli “H601” - ma perchè trancia, letteralmente, i tre indici inferiori.
È stato sufficiente, però, approfondire le motivazioni tecniche che stavano alla base di questa scelta per far sparire ogni dubbio. Viste le funzionalità, ingrandire il display mi sembra una buona ragione per cercare dei compromessi estetici.
E basta leggere il manuale d’uso per rendersi conto di come questo sia un orologio davvero professionale. Profondimetro fino ad 80m, modalità “immersione notturna” (una bella chicca davvero, questa), sensore di temperatura, diario immersioni, allarme di risalita troppo rapida: queste funzioni, la cui fruizione è legata alla visibilità del display digitale, spiegano da sole perchè Seiko abbia deciso di optare per delle dimensioni maggiormente generose di quest’ultimo.
Capitolo alimentazione: i Solar non mi piacciono, prediligo una alimentazione a batteria tradizionale. In questo caso, però, non mi sembra ci fossero grossi margini di manovra (e comunque, anche ci fossero stati, sempre Solar lo avrebbero fatto): l’orologio ha funzioni avanzate e potenzialmente dispendiose (profondimetro con sensore temperatura e modalità immersione notturna già da sole consumano quanto una Ferrari nel traffico di Roma - tanto che l’autonomia in assenza di carica è dichiarata da Seiko in soli 5 mesi!), quindi la scelta Solar sembra quantomai condivisibile.
Dovessi scegliere (e non è detto che non succeda davvero) opterei per la versione limited completamente nera (cestinando immediatamente l’improbabile ed improponibile bracciale, terribile anche nella versione acciaio della referenza 033), in seconda battuta (ma davvero di poco) la versione Padi, anch’essa bellissima.
-“SNE”/“SBD”: referenze sulle quali non fatico molto a passare oltre.
|
|
.
Web